“Come sarebbe a dire solo una professione?” Avrei dovuto scegliere tra supereroina e idraulico. Secondo lei sarei potuta diventare una supereroina, ma era semplicemente impossibile che diventassi papa.
Ovviamente non la presi bene. In che modo avrei mai potuto accettare un’idea tanto ridicola? Semplicemente non l’accettai.
Da quel momento lessi libri, guardai video e documentari, ascoltai persone, feci domande. Studiai incessantemente come affinare i miei superpoteri, quali fossero le più efficienti tecniche di pulizia per i nuovi rubinetti filtranti, e quale interpretazione e analisi delle scritture fosse alla base dell’ultima enciclica.
Ad oggi rimbalzo tra un argomento e l’altro, tra un’idea e l’altra, sempre in cerca di quel qualcosa di fresco, nuovo, eccitante da aggiungere alla mia collezione personale. E poi riverso tutto quello che ho imparato sulla prima persona che mi capita a tiro. Perché ovviamente, sono diventata un’esperta in materia.
Ma cosa hanno a che vedere la mia evidente confusione identitaria e i miei deliranti sogni di bambina col fare la copywriter? Beh, fare la copywriter mi permette di essere qualsiasi cosa io voglia essere: cerco costantemente quella cosa nuova, fresca, eccitante nella quale mi possa immergere e diventarne un’esperta per poi convincere più persone possibili a provarla.